sabato 28 aprile 2018

"Una donna" di Annie Ernaux

"Questa non è una biografia, né un romanzo, naturalmente, forse qualcosa tra la letteratura, la sociologia e la storia. Era necessario che mia madre, nata tra i dominati di un ambiente dal quale è voluta uscire, diventasse storia perché io mi sentissi meno sola e fasulla nel mondo dominante delle parole e delle idee in cui, secondo i suoi desideri, sono entrata".
A poche ore dalla morte della madre una donna affida alle parole scritte il suo ricordo. È il suo modo per elaborare il lutto. Per ritrovare la madre perduta, ghermita negli ultimi anni dalla malattia che cancella i ricordi. È un racconto di disarmante lucidità. Dalla provincia rurale francese dove il lavoro è sopravvivenza ma anche strumento di emancipazione alle rigide regole familiari. Prima operaia poi proprietaria di un piccolo bar drogheria dove servir pasti e chiacchiere. Duro lavoro dall'alba a tarda sera in casa, al bar, nell'orto. Sacrifici per non far mancar nulla a lei, la figlia che poteva studiare e che doveva aver tutto quello che a lei era mancato: sogni e possibilità. E che nel far questo aveva omesso qualche carezza e attenzione. Tanto ciarliera con gli avventori quanto avara di affetto con lei. Eppure era energica. Perentoria. Un donnone di trascinante vitalità. Curiosa sempre. Decisa a recuperare come poteva l'assenza di istruzione che le era toccata in sorte. Generosa verso tutti mai con se stessa.
Non risparmia nulla al ricordo di sua madre. Nemmeno l'amore incondizionato che aveva quasi negato per una vita e che invece era tutto lì in quel corpo stretto nella malattia, negli occhi che nascondono la vita vera, nel sorriso dolce, parole biascicate senza senso logico. Impossibile lasciarla andare senza pensare a tutto quello che aveva fatto, le persone che a suo modo aveva amato, la sua comunità, la famiglia.
Scrivere è tenerla con sé e al tempo stesso lasciarla andare.
Annie Ernaux scrive della sua famiglia, di tutto quello che conosce e lo fa con una intensità emotiva che arriva al lettore a dispetto di una scrittura semplice, anzi proprio grazie a quello.
Impossibile non amare la Ernaux, impossibile non ritrovarsi nel suo mondo. Impossibile non vivere le sue emozioni.

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